9.1.16

Echi #26 | Fuses


Carolee Schneemann
USA, 1964 / 1967
22 minuti

L'intimità erotica della pittrice/videoartista Carolee Schneemann e l'amante James Tenney. L'atto sessuale di due corpi scolpiti nella celluloide, è qui sublimato dal mero concetto di rappresentazione pornografica, la quale viene destrutturata/frazionata nel lirismo di un'immagine graffiante, e graffiata, dalla pittoricità di rapide sovrimpressioni visive.
In tale multistrato di colori ed incisioni, infatti, affiorano i lieti inserti di un passato domestico (il gatto, un bacio, una corsa sulla spiaggia, la luce del sole attraverso una finestra); l'autenticità di una comune vita di coppia, che il tempo sembra comunque preservare, dall'inesorabile processo d'invecchiamento della pellicola. Opera fondamentale di un'artista coraggiosa, Fuses, rimane tra i migliori esempi di film-painting generati dalle avanguardie del secolo appena trascorso.
"Con una Bolex a carica manuale presa in prestito cominciai a girare il mio film erotico Fuses. Come pittrice mi stavo interrogando sulla possibilità di rappresentare le mie sensazioni di piacere in una pellicola. Volevo inserire nella materialità della pellicola le energie del corpo.. All’epoca l’immaginario erotico nel cinema era classificato nelle categorie della pornografia o del documentario scientifico. Il piacere femminile non trovava spazio né nei settori della storia perduta né nelle aggressive fantasie maschili... Fuses è diverso da qualsiasi lavoro pornografico, in esso non c'è oggettivazione o feticizzazione della donna... In qualunque caso il mio esperimento visivo fu ispirato da una relazione equa e amorevole, per cui non poteva trattarsi di pornografia. Nondimeno il film, in tutta la sua densità lirica, sollevava costantemente molti interrogativi e in particolare spingeva a chiedersi di che cosa si trattasse se non si poteva definirlo pornografia. Fuses fu costantemente censurato e al tempo stesso celebrato."
- Carolee Schneemann (intervistata da Mousse Magazine: l'intervista completa, qui)

2 commenti:

  1. Quest'artista non la conoscevo, ma per stile e temi trattati credo possa piacermi, e non poco.
    Grazie Frank ;)

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    1. Di nulla Pietro, figurati ;)
      Molti suoi lavori sono delle live-performances, come "Meat Joy" ad esempio, ma se leggi l'intervista che ho linkato potrai farti un'idea più precisa.

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